
Bellomo, non si può più dare credito a Decaro ed al suo silenzio
”Pregiudicati e spregiudicati. E` un asse di politica criminale, o se si vuole di criminalità politica, quello che ha infestato le municipalizzate del Comune di Bari. Un cerchio che si chiude, ammesso che lo si voglia davvero aprire, sulle precise responsabilità dell`ex sindaco Decaro”. Lo dichiara in una nota il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera. “Non sarà mai andato a casa della sorella del boss, come invece ha sostenuto con chiarezza il presidente Emiliano, non avrà mai incontrato il fratello di un mafioso alla vigilia di una campagna elettorale, come afferma un pentito ritenuto credibile su tutto il resto, non avrà mai avuto – aggiunge Bellomo riferendosi all`attuale europarlamentare del Pd – un cugino assunto in una municipalizzata infiltrata pesantemente dalla criminalità organizzata, ma mi chiedo come si possa dare ancora credito a un personaggio che, anziché replicare ad accuse così gravi rivolgendosi alla magistratura, sceglie la strada di un preoccupante e comunque colpevole silenzio”. “Immagino che il leader dei Cinque Stelle, da sempre sensibile, almeno a parole, alla questione morale, non potrà mai accettare – prosegue – che il candidato governatore del cosiddetto campo largo sia zavorrato dalla nebbia di ombre inquietanti che non contribuisce a diradare”. “Tuttavia, se la sinistra arriva a fare un patto con Olivieri per indebolire il centrodestra e avvantaggiare proprio Decaro, mi sarà consentito quanto meno di evidenziare una possibile contraddizione. Per la coerenza dei paladini dell`onestà, ma soprattutto per il bene dei cittadini pugliesi. Spero – conclude Bellomo -che il sedicente avvocato degli italiani e i quattro amici al bar se ne rendano conto”.
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